Amministrazione: da un orientamento alla procedura ad un orientamento al risultato

Per poter iniziare un nuovo percorso di crescita dell’Ateneo sarà necessario riorganizzare il personale tecnico amministrativo stimolando, anche in tale contesto, l’emersione dei talenti e un clima collaborativo basato su trasparenza, delega, responsabilizzazione e merito. Sarà fondamentale stimolare alcune aree verso un maggior orientamento al risultato rispetto a quello classico basato sulle procedure amministrative. Si ipotizza in particolare di creare una suddivisione dinamica dove possano trovare spazio la riorganizzazione di aree strategiche come Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico, Didattica e Placement, Relazioni Esterne e Comunicazione, Internazionalizzazione. Sarà necessario che queste aree siano integrate, fra di loro e con i dipartimenti e fortemente efficaci affinché l’Ateneo possa svolgere il ruolo richiesto nel sistema socio-economico. Nella riorganizzazione delle strutture si punterà a creare delle task force centrali, per migliorare le economie di apprendimento, coadiuvate dal rafforzamento di figure specializzate nei dipartimenti capaci di valorizzare le specificità e le conoscenze presenti in ogni struttura. I nuovi servizi avranno pertanto dei nuclei centrali con ramificazioni periferiche per massimizzare la capacità di risposta alle diverse esigenze emerse nelle strutture di ricerca.

Per quanto concerne la metodologia adottata, sarà fondamentale realizzare un’analisi organizzativa, volta a verificare le caratteristiche dell’attuale modello organizzativo e soprattutto il livello di coerenza con la strategia Univpm 2020. Una particolare attenzione sarà rivolta all’esame dei meccanismi operativi, che consentono alla struttura organizzativa di funzionare. Con specifico riguardo alla gestione delle risorse umane, sarà necessario favorire lo sviluppo di un clima collaborativo, intervenendo e migliorando il sistema delle procedure, talvolta troppo prudentemente burocratico. Posizioni organizzative e procedure per le progressioni di carriera saranno valutate anche mediante un corretto e costante rapporto dialettico con le rappresentanze sindacali, nella consapevolezza di valorizzare il giusto riconoscimento a tutti coloro che hanno contribuito alle positive performance dell’Ateneo. In questa logica anche il sistema di incentivazione, sul quale si possono delineare altre modalità di intervento, oltre quelle da poco sperimentate. Al fine di motivare il personale saranno favoriti l’organizzazione in staff, il turnover e la mobilità delle posizioni organizzative.

Per quanto concerne la formazione, si pongono due differenti aspetti da meglio definire:

  • la qualità e la quantità della formazione, in relazione alle esigenze specifiche del personale;
  • la verifica dei risultati che il processo formativo ha consentito.

Da rivedere il sistema di valutazione, che ha determinato “tensioni negative”, anche sulla base di una normativa nazionale “generalista” che, applicando “sistemi standardizzati”, tiene poco in considerazione unità organizzative caratterizzate da un numero limitato di soggetti.  Ciò anche mediante una proficua collaborazione, con il coinvolgimento di tutte le componenti, comprese le rappresentanze sindacali.

“Garantire il benessere organizzativo e orientare l’organizzazione al risultato”

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